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Dante Alighieri

Soggiorno a Bologna(1)

Un affresco di Andrea del Castagno illustra DanteDante Alighieri (Firenze 1265, Ravenna 1321) soggiornò a Bologna tra l' estate del 1286 e quella del 1287.

Con tutta probabilità durante i mesi di Bologna Dante deve aver stretto conoscenza o maggiore amicizia con giovani fiorentini che i documenti dicono esser presenti in quel periodo allo Studio. Non è certo che Dante a Bologna abbia frequentato veramente lo Studio, e in tale ipotesi che sia stato studente di diritto, o di grammatica e filosofia, o addirittura, ch'è tra le possibilità la più fragile, di medicina. La necessità, propugnata oltremisura al fine d'assegnargli un cursus honorum universitario, ha indotto più d' uno studioso all' opinione d' un ritorno a Bologna tra la fine del 1291 e gli inizi del 1294(2).

Temi bolognesi

Dante dalle due torri trasse argomento per No me poriano giamai fare menda, suo primo sonetto conosciuto, e per due terzine dell'Inferno, XXXI, dove fa un celebre paragone tra Anteo e la Garisenda.

Nell'Inferno, XVIII scrisse dei Bolognesi avari, in occasione dell' incontro che si apre con l'invettiva a Venedico Caccianemico.

Ancora nell'Inferno, XXIII Dante scrisse di due bolognesi, Loderingo e Catalano, posti nella bolgia degli ipocriti.

Durante la sua permanenza fece alcune osservazioni sulla parlata dei Bolognesi, di cui scrisse nel De Vulgari Eloquentia.

Note al testo

1. L' immagine di apertura è un affresco di Andrea del Castagno (1450), tratta da CGFA–A Virtual Art Museum.

2. Per maggiori informazioni sulla permanenza di Dante a Bologna si legga Giorgio Petrocchi, Vita di Dante, Editori Laterza, 1997. Il testo della Vita di Dante è anche consultabile in rete per iniziativa di Liber Liber.

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Sangue nella città sotterranea: Moto perpetuo

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